Rivolto ai bambini dai 3 ai 5 anni, il corso di Propedeutica musicale proposto da School of Art® si prefigge il compito di avvicinare i giovanissimi al mondo della musica con un approccio educativo e socializzante.
Un percorso di formazione musicale globale in cui le differenti attività – propedeutica musicale, propedeutica strumentale e musica d’insieme – concorrono ad instaurare un rapporto non solo musicale, ma anche ludico, tra la musica ed i giovani musicisti: è questo il concetto di Propedeutica musicale proposto da School of Art®, un corso, rivolto ai bambini dai 3 ai 5 anni, dalle spiccate finalità educative e socializzanti.
“Non si deve insegnare la musica ai bambini per farli diventare grandi musicisti, ma perché imparino ad ascoltare e, di conseguenza, ad essere ascoltati.” Claudio Abbado, direttore d’orchestra.
Educazione strumentale e propedeutica musicale
Compito del corso, quindi, è quello di formare musicalmente il bambino, favorendone la percezione musicale, la lettura ritmico-melodica, la memorizzazione, il senso ritmico, la capacità analitica d’ascolto, le capacità interpretative e la pratica strumentale d’insieme.
“La metodologia adottata a School of Art® per l’approccio strumentale dei bambini – spiega Francesco Longhi, Presidente della scuola, musicista ed avvocato – è quella della lezione collettiva. Questo non solo per favorire le prime esperienze di musica d’insieme, ma anche perché la condivisione di una stessa esperienza può essere motivo di gratificazione e di stimolo per la crescita musicale. Inoltre è attraverso l’ascolto e l’osservazione reciproca che il giovane allievo può migliorare l’intonazione, la postura, la respirazione e risolvere anche problemi di tecnica strumentale”.
Vedere con l’orecchio, udire con il cuore
Avvicinarsi alla musica in tenera età, infatti, consente al bambino di entrare in contatto con un mondo “altro” e più alto, un mondo in cui i sentimenti ed i pensieri non vengono espressi con e dal linguaggio, un mondo, ancora, nel quale “si vede con l’orecchio e si ode con il cuore” (Kahlil Gibram).